giovedì 1 dicembre 2011

Arte, architettura, cultura: la nuova condizione per sostenere le aziende italiane

Dal blog www.lastampa.it/culturanatura
In un momento in cui tutte le risorse e gli investimenti culturali del Paese sono azzerati dalla pubblica amministrazione, alcuni imprenditori puntano a valorizzare l'azienda attivando contesti di conoscenza, culturali ed artistici nei confronti del loro personale. E' l'esperienza raccontata nell'intervista da Andrea Desirò, amministratore delegato del Gruppo Zincol Italia.
FORTUNATO D'AMICO
 

Il rapporto  tra architettura e luoghi di lavoro, evidenziato nel primo periodo della rivoluzione industriale dai molti scrittori dell'epoca e dalle proposte degli  architetti che operavano nell'ottocento agli albori delle prime industrie, ha registrato, nei  decenni successivi, un evidente caduta di interesse. Uno scollamento del tema  perduto nei meandri di un inutile dibattito estetico sulla modernità e sulla postmodernità che,  come poi si è potuto verificare nel successivo resoconto storico, era poco adatto  a risolvere da solo un'equazione così importante.
Solo in tempi recenti  si è ritornati, per volontà di qualche associazione di architetti, di professionisti  e committenti sensibili, al tema della qualità della vita lavorativa.
 E' cresciuta la sensibilità per tutti gli argomenti legati al  benessere degli spazi dedicati al  lavoro, del rispetto dell'ambiente e  del corretto inserimento nel paesaggio delle costruzioni a destinazione industriale.
A rimettere in discussione il problema  è stata, nell’Italia di qualche decennio or sono
l' Olivetti di Ivrea,  quella di Adriano Olivetti. Azienda che ha rappresentato, nel dopo guerra,  un valido modello di industria impegnata a migliorare i rapporti della comunità sociale  dentro e fuori la fabbrica, anche attraverso la costruzione dei processi architettonici, urbanistici e culturali.
In anni più recenti la moda del design e il fenomeno delle archistar hanno rilanciato il tema, a volte in modo  glamour  e per certi aspetti poco incisivo, mancando alle  vere finalità dell'architettura e della cultura in generale.
Migliorare lo stato di fatto del rapporto  tra architettura e luoghi di lavoro, che si presenta con punti di vista molteplici e altrettanti livelli di interpretazione, è possibile solo se il dialogo tra le committenze di architettura e i professionisti  del progetto si propone di affrontare il tema delle responsabilità sociale ed ambientale ed individui nel lavoro un'opportunità di crescita  non solo economica ma anche culturale.
Per iniziare  a parlare di questo tema attraverso una  serie di interventi che saranno pubblicati in questa rubrica, siamo partiti dal nord-est del nostro  Paese,  intervistando Andrea Desirò, amministratore delegato del Gruppo Zincol Italia, azienda  di recente impegnata nella  realizzazione  del nuovo quartier generale  di  Barbarano Vicentino, dove ha sede lo stabilimento principale.

FDA: Per  il progetto della nuova sede vi siete posti l problema dell'architettura. Come è iniziata quest'avventura all'interno dell'azienda ?

AD: Siamo partiti  dall’ inquadrare in linea generale  i problemi di ordine logistico che la struttura del nuovo edificio avrebbe dovuto assolvere. Poi ci siamo interrogati sulle possibilità di comunicare attraverso l'architettura degli spazi interni ed esterni la nostra condizione di rispetto dell'ambiente e dei rapporti con le persone.

FD: A chi vi siete rivolti per lo studio del progetto?
AD: La struttura architettonica è stata affidata  allo Studio Habitat,  mentre per il progetto degli spazi interni e per l'allestimento  abbiamo incaricato gli architetti Laura Russo e Anna Pavesi.  Ad entrambi abbiamo chiesto di visualizzare nello spazio il concetto di sostenibilità applicato al nostro prodotto.

FD:Che cosa intende con il termine "sostenibilità"?
AD: Abbiamo cercato di comunicare ai clienti e ai prescrittori il nostro rispetto della  politica ambientale potratta nel tempo.
Ci occupiamo di protezione dell'acciaio attraverso la zincatura ed utilizziamo la materia prima, lo zinco, che è  un prodotto naturale estratto dalle miniere, lavorato e applicato all’acciaio, che a sua volta è un elemento naturale. La  protezione permette all’acciaio di non deteriorarsi nel tempo come sarebbe invece la sua caratteristica naturale, cioè arrugginire. La nostra lavorazione  non rilascia nulla nell’ambiente perche il 90%viene recuperato, rigenerato e riutilizzato nel nostro ciclo di lavorazione e gli stessi manufatti
Prodotti per  il sistema delle costruzioni sono  destinati  a durare nel tempo e alla  fine
del  ciclo di vita riutilizzabili  in  altre forme.

FD: Quindi, essendo voi fornitori di elementi  per l'architettura sostenibile, avete trovato facile il dialogo con gli architetti?
AD: Si è lavorato  insieme per soddisfare le reciproche aspettative, discutendo con loro tutti i punti di vista  del  progetto, le soluzioni architettoniche  e in dettaglio  la sistemazione
degli spazi interni. Abbiamo  trasferito loro,  con lo stesso impegno dato quotidianamente  ai progettisti con cui ci interfacciamo per la promozione dei nostri  prodotti, le conoscenze necessarie per  lavorare  mettendo in risalto le strutture costruite con l’acciaio e  contemporaneamente rispettare l’ambiente.

FD: La nuova sede come si rapporta  all’ambiente esterno?
AD: Abbiamo cercato di contenere l' impatto industriale valorizzando l’aspetto della carpenteria zincata nelle strutture esterne  e sulle pareti.  Questo non solo per questioni estetiche ma soprattutto  per sottolineare la durabilità  di questo organismo costruttivo, anche tra 50 anni.  L’utilizzo di un materiale adatto che impedisce agli agenti esterni di aggredire la costruzione, mette in risalto la  sua durabilità nel tempo. Gli altri materiali utilizzati per costruire l'edificio industriale sono moderni e trasparenti   e si integrano perfettamente  nella vasta zona di verde agricolo dell’ambiente circostante, mitigandone  l’impatto  e valorizzando il costruito.

FD: Il progetto ha studiato le condizioni ideali per favorire il benessere dei lavoratori all'interno del luogo di lavoro?
AD: Certamente. Proprio perche proveniamo da una struttura in cui siamo cresciuti molto negli  ultimi anni, trovandoci spesso soffocati dalla mancanza di spazio, abbiamo voluto dare risalto alle  superfici in modo da utilizzarle  al meglio.
Sono più le ore che passiamo nei luoghi di  lavoro  rispetto a quelle trascorse in  casa, per questo è importante viverle in un ambiente  che sia confortevole e stimolante.
Spazi destinati alle attività lavorative ma che devono incoraggiare  la voglia di condividere insieme  gli obiettivi e le cose da fare.
Noi teniamo particolarmente al team di lavoro, facciamo molte cose insieme, eventi formativi e momenti di confronto utili per scambiare idee.
FD: Avete offerto al vostro personale anche la possibilità fruire spazi per il  tempo libero in azienda?
AD: I nostri architetti  hanno realizzato  una palestra interna ad uso dei dipendenti ma anche degli ospiti,  allo scopo di promuovere  attività distensive e salutari  per tutti gli utenti. Vogliamo creare  momenti  di svago e relax  da condividere  in contesti diversi da quelli esclusivamente operativi.

FD: C'è anche uno spazio per le attività culturali?
AD: Laura Russo e Anna Pavesi  ci hanno offerto l'opportunità di inserire opere d' arte contemporanea nell’ambito dei percorsi interni, nelle aree  di attesa  e di relax,  dentro gli uffici.
Opere di diversi artisti tra cui quelle di Nino Mustica e Nane Zavagno, sono entrate in azienda e  in breve tempo abbiamo acquisito  una discreta collezione di pezzi d'arte.
Questa iniziativa è stata particolarmente  apprezzata  dai dipendenti . Dopo la nostra iniziale incertezza siamo oggi davvero soddisfatti delle scelte fatte e della strada intrapresa.  Non pensavamo che ospiti e collaboratori  avrebbero avuto così tanto  piacere ad ammirare quadri e sculture, così come  hanno dimostrato grande soddisfazione  per  la struttura nel suo complesso.

FD: Perché  prima diceva che questa dell'arte è stata un'opportunità?
AD: L'ho  chiamata opportunità  perché,  come dicevo, ho notato questa curiosità del bello da parte dei dipendenti ma poca conoscenza e approfondimento. Quindi penso sia interessante creare in futuro dei momenti di scambio all’interno dell’azienda in cui anche gli autori possano spiegare la natura del loro lavoro e le dinamiche che conducono alla realizzazione di un prodotto artistico, favorendo magari intervalli culturali all’interno dei corsi di formazione.

venerdì 14 ottobre 2011

AGRILEVANTE 2011




AAA+A PLANETARIUM VEGETECTURE prosegue con una nuova tappa a  AGRILEVANTE 2011
Esposizione Internazionale delle Macchine, Impianti
e Tecnologie per la Filiera Agricola
Bari, 13-16 Ottobre 2011

mercoledì 5 ottobre 2011

AIMEZ VOUS LES ABEILLES?

sono intervenuti:
ELISABETH GLUCKSTEIN (architetto apesaggista ideatrice del bando)
PIER ANTONIO BELLETTI (Facoltà di Agraria di Udine e Presidente de consorzio Apicoltori delle Provincie Gorizia e Udine)
LUCA BARDUSCO (naturalista Azienda Agricola indigena, Altivoe, Provincia di Treviso)
MARCO VALENTINI (apicoltore e formatore Federazione Apicoltori Italiani, Roma)
MAURIZIO CORRADO ( curatore mostra Vegetecture)

ARCHITECTS PARTY

   organizzato da TOWANT

CONFERENZA INAUGURALE

sono intervenuti
GIULIO CESARE ALBERGHINI (Amministratore delegato MADE eventi)
GIANLUCA CRISTONI ( Presidente Promoverde)
FORTUNATO D'AMICO (curatore Planetarium)
MAURIZIO CORRADO ( curatore Vegetecture)
ALBERTO MOLINARI( Presidente Ala Assoarcihitetti Lombardia)
in collegamento telefonico ROSARIO FONTANA (Sindaco di Gibellina)



domenica 2 ottobre 2011

Comunicato Stampa PLANETARIUM - AAA+A MADEexpo 2011


Fiera Milano Rho 5- 8 ottobre 2011
Made expo
Pad.2
AAA+A
presenta
PLANETARIUM

Planetarium  è uno degli eventi di AAA+ A Agricoltura, Alimentazione, Architettura e Atletica che si svolge all’interno  del padiglione 2 della Fiera Milano Rho, durante il MADE expo 2011. La rassegna  presenta progetti, di architettura e design, dedicati alla costruzione di una società più attenta e consapevole al rapporto tra le attività umane e il paesaggio e l'agricoltura. Curata da Fortunato D'Amico, la mostra orienta gli strumenti conoscitivi  verso una cultura architettonica integrata all' habitat  naturale, sottolineando   l'urgenza di riscoprire le risorse del territorio, i fenomeni del cielo e della metereologia, quali mezzi indispensabili per edificare  costruzioni idonei a limitare le spese ed  consumi energetici.
Promuovere la riduzione del consumo di suolo e incentivare produzioni alimentari vicino alle aree abitate è la condizione per sostenere il fabbisogno di  un pianeta che ha raggiunto 7 miliardi di abitanti. La visione interattiva di Planetarium prospetta una progettualità  multidisciplinare e multiculturale  per incoraggiare  la risoluzione dei problemi della società contemporanea. Workshops e  conferenze  si intervalleranno durante tutta la durata della manifestazione all'interno dell'area espositiva. Non poteva mancare l'arte e le riflessioni dei giovani artisti insieme  a quelle di un grande maestro internazionale.
L'esibizione ospiterà infatti un estratto della mostra "Dirty Corner" di Anish Kapoor, a cura di Gianni Mercurio e Demetrio Paparoni, prodotta dal Comune di Milano e da Madeinart, attualmente esposta a Milano alla Fabbrica del Vapore fino all'8 gennaio 2012. Grazie alla partnership realizzata da Fortunato D'Amico, curatore del progetto Planetarium all'interno di AAA+A, e da Madeinart, in uno spazio dedicato ad Anish Kapoor verrà presentato il documentario realizzato dalla pluripremiata regista danese Cristina Clausen in cui l'artista indiano espone la propria concezione e la propria filosofia dell'arte e dell'ambiente.

Nello spazio di AAA+A è opitata anche la mostra Vegetecture a cura di Maurizio Corrado.

Un progetto ambizioso quello di AAA+A, proiettato verso  l'Expo Universale di Milano del 2015, che si propone di diventare protagonista di un percorso virtuoso  dedicato alle attività  volte alla creazione di beni e valori in sintonia con le esigenza di sostenibilità planetaria.

Saranno presenti a  Planetarium:
Giulio Cesare Alberghini, Pier Antonio Belletti, Luca Berdusco, Juli Capella, Mauricio Cardenas, Giulio Ceppi, Donato Cerone, Luca Collina, Gianluca Cristoni, Riccardo Dalisi, Filippo De Filippi, Gianni Depaoli, Carmelo Di Bartolo, Massimo Facchinetti, Paolo Faietta, Roberto Fallani,   Francesco Ferrini, Rosario Fontana, Stefano Frapoli, Bruno Gabbiani, Marcella Gabbiani, Alessandro Girami, Elisabeth Gluckstein, Giuliano Grandi, Alessia Guarnaccia, Andreas Kipar, Guido Laganà, Anna Lambertini, Jacques Leenhardt, Stefano Mancuso, Alberto Manzo, Roberto Marcatti, Mariangela Maritato, Dario Migliardi, Fabio Minucci, Alberto Molinari, Pietro Nocita, Demetrio Paparoni, Boris Podrecca, Giuseppe Politi, Marta Pozo, Luca Pugliese, Ludmilla Radchencko, Alexandro Ranieri Montanari, Roberto Righetti,  Roberto Ronco, Nevio Trebbi, Antonio Saitta, Marco Valentini, Alessandro Zoppini,


PARTNER ISTITUZIONALI:
Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali
Provincia di Torino
Comune di Gibellina
Comune di Cossano Canavese

EXHIBIT PARTNER:
MADE expo

ASSOCIAZIONI
Nemeton Network
GAT Giovani Architetti Torino
Gi.Arch 
ALA Assoarchitetti
Promo Verde - Associazine per la Qualità del Paesaggio e del Florivivaismo
Aeroporto di Salerno S.p.A. UNACOMA - Unione Nazionale Costruttori Macchine Agricole
FIDAL SERVIZI
GREEN CITY
POLARIS

MEDIA PARTNERS
Nemeton
Sistemi editoriali SE
Cultura del Verde
OFARCH

PREMI
NBO Design Award

AZIENDE
Bellamoli - QUBA stones
Caleidos group
DAKU
DIGIALTA
ELITAL
ERGOMOBILIA
Europomice
FORMAPERTA
GARDENALTO
GENERAL GREEN vivai
Giovannetti
KRONOS
LATIFOLIA group
F.LLI MARTINI
FORMA BY GUERCIO S.p.A.
HENRAUX
MOTULAB
NASTRIWOOD
PANDORA group
Poliflor 
ROAMNO RIGHETTI
STARK
Tubex
V - Energy 
VULCAPLANT
ZUCCHETTI

http://planetarium-culturanatura.blogspot.com/




INVITO AAA+A PLANETARIUM VEGETECTURE MADEexpo 2011



giovedì 29 settembre 2011

07 ottobre ore 10,00 - convegno proposto dalla PROVINCIA DI TORINO a AAA+A - MADE expo, Pad.2


AI VISITATORI DI AAA+A PLANETARIUM VEGETECTURE ...

sarà consegnata una riduzione sull'ingresso alla visita della monumentale opera di Anish Kapoor "Dirty Cornere" a cura di Gianni Mercurio e Demetrio Paparoni, in corso alla Fabbrica de Vapore, Milano


AAA+A PLANETARIUM OSPITA IL MONUMENTALE PROGETTO SITE SPECIFIC DI ANISH KAPOOR PER LA CITTA’ DI MILANO


Nello spazio espositivo del format AAA+A al Made Expo 2011 verranno esposti alcuni estratti della mostra in corso a Milano del celebre artista indiano assieme ad alcune esclusive videointerviste.






La mostra AAA+A (Agricoltura, Alimentazione, Architettura e Atletica) in esibizione al padiglione 2 del Made Expo di Milano dal 5 all’8 ottobre 2011, si arricchisce  di un altro grande evento. L’esibizione ospiterà infatti un estratto della mostra “Dirty Corner” di Anish Kapoor, a cura di Gianni Mercurio e Demetrio Paparoni, prodotta dal Comune di Milano e da Madeinart, attualmente esposta a Milano alla Fabbrica del Vapore fino all’8 gennaio 2012.
 Grazie alla partnership realizzata dall’architetto Fortunato D’Amico, curatore del progetto Planetarium all’interno di AAA+A,  e da  Madeinart, in uno spazio dedicato ad Anish Kapoor verrà presentato il documentario realizzato dalla pluripremiata regista danese Cristina Clausen in cui  l’artista indiano espone la propria concezione e la propria filosofia dell’arte e dell’ambiente e saranno contestualmente esposte alcune fotografie delle opere ambientali di Kapoor.
 L’arte ed i temi del progetto AAA+A vengono così naturalmente ad incontrarsi, in un percorso che ripensa il rapporto fra ambiente, arte e architettura, soprattutto quella urbana, attraverso l’utilizzo di materiali naturali, verdi ed ecosostenibili. 

sabato 24 settembre 2011

PHOTO GALLERY SANA e CERSAIE, Bologna


PLANETARIUM

Quando si parla di Planetarium a tutti vengono in mente le stelle e il cielo.
Il planetario, tra l'altro, è anche uno strumento inventato dall'uomo per riprodurre in modo realistico la volta celeste Ma allora perchè chiamare con questo nome una mostra di architettura dedicata all'ambiente, alla sostenibilità al verde, all'alimentazione?
Che cosa c'entra tutto questo con le stelle?
Gli antichi, gli inventori dell'architetture e delle città, si chiederebbero invece che cosa c'entriamo noi, con il nostro mondo contemporaneo del terzo millennio nel parlare di stelle?
E' vero; noi moderni, ci siamo distratti per qualche secolo e da allora non abbiamo più rialzato la testa, osservato il cielo con attenzione, casomai in qualche tardo pomeriggio siamo stati attratti da un tramonto o da una luna romantica.
Ci sentiamo così distanti dal firmamento, e difficilmente durante l'anno troviamo il tempo per volgere gli occhi e i pensieri verso gli astri notturni e diurni per trarne qualche insegnamento. Le nostre città, quelle costruite dopo gli anni cinquanta, non prevedono molti spazi panoramici o piazze per l'osservazione della notte stellata. Eppure i nostri avi ci hanno lasciato bellissimi centri abitati dove vivere e abitare; sicuramente migliori dei nostri, costruiti senza armonia, natura, spazi sociali per la vita collettiva all'aria aperta.
La  costruzione di una città prevedeva l'orientamento della stessa rispetto ad un sistema astronomico. Quando le stelle prese a riferimento nel rito di istituzione fondazione, ritornavano nello stesso punto in cui si trovavano nella giornata inaugurale allora si era compiuto un ciclo e si dava inizio alle feste e alle celebrazioni. Gli anniversari, come il capodanno della città e gli eventi stagionali accaduti nel passaggio da un ciclo all'altro, diventavano patrimonio storicizzato, quindi cultura e conoscenza comune .  Non ci si poteva dedicare all' agricoltura)se non si conoscevano gli effetti della luna e del sole sulle piantagioni. Sbagliare il periodo della semina voleva dire rischiare di non produrre il raccolto per nutrire se stessi e la propria famiglia. Anche in altri mestieri, diventava indispensabile conoscere le costellazioni e i loro movimenti; ad esempio il marinaio doveva sapere bene quando la luna provocava l'alta e la bassa marea; queste competenze abbassavano il rischio di incidenti durante la traversata e consentivano di navigare  verso la meta da raggiungere o di tornare a casa . Oggi la necessita di potenziare un rapporto armonico con la natura pone l'uomo a considerare la volta celste ed i suoi eventi, riferimenti per creare architetture di qualità e città integrate alle caratteristiche del proprio l'ambiente: il clima, le stagioni, il mare, l'agricoltura.


Coscienza critica e salvaguardia del pianeta: l'incognita

Una mostra di architettura è oggi riduttiva se non si aprono orizzonti culturali e multidisciplinari che prendano in seria considerazione i problemi del pianeta, delle persone e dell'economie, sempre più distanti per impostazione di contenuto da quelle del secolo scorso. Nell'epoca attuale parlare e progettare di architettura vuol dire poterla collegare al sistema città di cui è parte, a sua volta inserita nel sistema ambientale. E' necessario capire quali risorse ne consentono la sostenibilità, chiarendo che con questo termine si intendono le attività rigenerabili nel contesto del proprio habitat senza provocare danni all'ecosistema. Una mentalità ancora da migliorare per noi abituati a ragionare ancora sui parametri del consumo. Ma oggi non possiamo più permetterci di sbagliare.
Corriamo il rischio di implementare una politica del verde in antitesi con gli stessi principi che in questi anni hanno promosso una nuova coscienza dell'abitare il pianeta. Molti slogan "verdi" sono oggi termini di marketing alla moda così come lo erano altri legati al consumo delle merci e dei valori competitivi. Mentre ci dibattiamo per costruire ambienti migliori, dal 2007 più della metà della popolazione vive in aree urbane. Nel 1950 l'unica megalopoli era New York; nel 1985 erano già diventate 9, nel 2004 erano 19 e oggi sono 26.
Una crescita inarrestabile, dice l'ONU, che prevede un aumento in tutti i paesi emergenti e in via di sviluppo. Non riusciamo a districarci dalla rete della produzione edilizia e da una stanza ne costruiamo un'altra, convinti che possa essere migliore di quella precedente perché attratti da un consumistico senso del comfort. In questo modo abbiamo costruito il labirinto del Minotauro. Consumiamo territorio e costruiamo ambienti artificiali fini a se stessi. Le nostre "prigioni" ci mostrano finestre affacciate sui rendering digitalizzati invece che prospettive reali di scenari naturali e grandi giardini planetari.
E' necessario che dietro ogni operatività legata alla produzione ed alla trasformazione
si tenga presente che tutti gli individui richiedono attenzione e devono essere curati.

L'architettura e le città nascono come sistemi funzionali alle esigenze dell'uomo e alla necessità di curare dil giardino terrestre per procurarsi cibo e medicine e promuovere oltre al benessere materiale quello mentale e spirituale.

Agricoltura_ Alimentazione_Architettura

Il tema dell' Expo Universale, che avrà luogo Milano nel 2015 ha per titolo "Nutrire il pianeta; energie per la vita". L'Italia, e non solo il capoluogo lombardo, ospiterà gli eventi
legati a questa manifestazione che, per la prima volta dalla prima edizione del 1851, non parlerà di merci.
Un Expo soft per ripensare a questi anni in cui l'industria, il petrolio e la finanza hanno pilotato l'evoluzione e le scelte del mondo intero, assegnando alla modernità il compito di implementare i consumi. L'Expo del 2015 si presenta come una grande opportunità per ripensare al territorio, all'agricoltura, all'architettura e al design. Si può cambiare rotta? Se in questi dieci anni siamo riusciti a costruire dal nulla le megacittà dell'oriente è possibile con la volontà e la convinzione di tutta la società riequilibrare parte dei danni della terza rivoluzione industriale. Come sottolinea Jeremy Rifkin nel 2020 il 20% degli edifici in Europa dovrà essere completamente autonomo nel consumo e nella produzione di energia. Nel 2050 l'autonomia degli edifici in Europa dovrà salire al 50%. Sono questi traguardi per riformulare anche il rapporto tra architettura e agricoltura.


Architettura contemporanea per programmare il cambiamento

I principi ispiratori di ogni attività umana devono rispondere all' impellenza della situazione attuale che chiede di prendersi cura del pianeta e dei suoi abitanti, salvaguardando il paesaggio naturale e la produzione alimentare.

L'Architettura, quella con la A maiuscola, dovrà tornare ad essere, come è sempre stata per millenni, fondamento per le attività umane di difesa e di dedizione dell'ambiente integrando, al paesaggio artificiale delle aree urbane, la natura e le attività agricole.

La mostra Planetarium, all'interno del contesto di AAA+A, intende sollecitare alcuni principi, via via assopiti nel secolo scorso e sostituiti da soluzioni estetiche scollegati dalla condotta etica che hanno trovato riscontri in tutti i settori della progettazione e delle costruzioni.

·  L' architettura e la città nascono come sistemi cosmogonici per regolare il tempo della società e seguire i ritmi delle stagionalità agrarie. Queste motivazioni convivono in parte della storia e dell'architettura sin dall'inizio del secolo scorso. Gli orientamenti e i movimenti degli astri sono fondamentali per comprendere le condizioni climatiche dei luoghi e progettare architetture idonee alle specifiche necessità. L'agricoltura e l'alimentazione sono anch'esse legate agli stessi principi.
·   Riprogettare nuove città, ristrutturare le architetture malsane dell' ultimo secolo di storia del pianeta vuol dire riconsiderare il paesaggio agrario, escluso dalla città contemporanea. Le scuole di architettura e di paesaggio devono riscoprire i veri traguardi dell'operato architettonico ripensando ai metodi e alle tecnologie costruttive in maniera critica. Il verde non è decoro urbano ma una funzionalità connaturata all'idea stessa di città.
·     Gli imprenditori nel settore delle costruzioni e della produzione di materiali da cantiere dovranno riscoprire l'importanza dell' etica nella progettazione e fabbricazione delle merci e impegnarsi ad ideare sistemi sostenibili in funzione degli obiettivi del costruire.
·      Non si può parlare di sostenibilità energetica e di qualità della vita se non si prende a modello un' altro processo di sviluppo del territorio alternativo, non più impostato sull'energia del petrolio ma sull'energie naturali.
·  I mezzi di trasporto dell'ultimo secolo non sono  adatti alla nuova contestualizzazione richiesta dall'umanità in attesa di trasferirsi in un nuovo pianeta
·         La città è il luogo di incontro delle biodiversità: rispettiamola.




L'onda agricola di AAA

Epocale, rapido, incontrollabile, irripetibile: con questi termini potremmo raccontare il cambiamento che ha caratterizzato il mondo globalizzato dall'alba del nuovo millennio ad oggi. Un' espansione irrefrenabile verso il consumo dell'impossibile, promesso dal sogno illusorio partorito nei laboratori dei sistemi finanziari che controllano il modello di economia   imperante  e tutte le attività produttive, culturali, di ricerca presenti nella macro scala internazionale.
Il decennio trascorso ha incoraggiato la digitalizzazione di massa , incidendo nelle comunicazioni, nei processi produttivi, in quelli di conoscenza e per ultimo in quelli di socializzazione.
Il mondo è entrato in rete e ha perso la sua originaria concretezza per diventare un fenomeno virtuale. Attraverso i sistemi mediatici abbiamo vissuto collettivamente gli apocalittici flussi migratori che hanno interessato i cinque continenti.  Un miscuglio di etnie, lingue, stili di vita, gusti alimentari, improvvisamente addensati in poche  aree urbane, diventate luogo di confronto drammatico tra popolazioni ospitanti e ospitate; entrambe costrette ad incontri  forzati di convivenza culturale. L' onda anomale,  approdata  in tutti i settori della nostra esistenza, ha trasformato i paesi in via di sviluppo  dell' inizio del  21°secolo in paesi sviluppati, e quelli che pochi anni fà erano considerati primo mondo, in barcollanti nazioni  in preda ad una crisi di identità sociale ed economica apparentemente senza fine. Sono cresciuti, col costo  del petrolio, i rifiuti urbani e gli scarti del consumo;  siamo sommersi dall'impossibilità di smaltire scatole e packaging che costano più del contenuto. Stiamo sostenendo luoghi artificiali, mancanti di spazi verdi  e lontani dal territorio di produzione alimentare, riforniti di energia prodotta da sostanze nocive, mentre la popolazione mondiale cresce in maniera vertiginosa, con la poverà e la fame  ogni giorno più dilagante. Dal 2010 oltre la  metà degli abitanti del mondo  vive nei centri urbani.  Le megalopoli città, con oltre 10 milioni di abitanti, erano 9 nel 2001 e 23 nel 2011, con un incremento i cresita vertiginosa per i prossimi decenni.
Forse  a causa dell'inquinamento chimico provocato dall'epoca industriale appena dismessa nei territoti  occidentali, abbiamo  mutato irreparabilmente il nostro DNA. Non siamo più gli stessi. Convertiti in  esseri transgenetici, Organismi Geneticamente Modificati, ci nutriamo con qualcosa di molto particolare e dalle sembianze alimentari amiche . Bene, anche se qualcuno a queste conclusioni è appena  approdato, forse solo da poche ore, inavitabilmente raggiunto dalla recessione in atto, noi diciamo che ora è il momento per maturare una nuova coscenza, portatrice di nuovi valori e modi di operare, per  intraprendere  immediatamente il passaggio ad un'epoca non più dominata dal petrolio ma dalle energie pulite. Ci attendono traguardi da raggiungere in tempi ristretti, come quelli annunciati dall' Expo 2015 di Milano, esposizione universale che porterà in Italia i visitatori provenienti da oltre 172 paesi del mondo. Il tema, Nutrire il Pianeta. Energie per la vita è ambizioso, soprattutto per la nostra nazione, per decenni considerata la settima potenza industriale del mondo. Sono attesi  29 milioni i turisti nei  sei mesi di durata di questa manifestazione.  AAA  Agricoltura Alimentazione Architettura è un evento contenitore di altre iniziative, nato con finalità di interazione tra aree multidisciplinari e operatori di settore differenti. Lo scopo è di sollecitare  la progettazione e costruzione del nuovo habitat  ponendo l'agricoltura al centro dello sviluppo attorno fissare i  meccanismi  della costruzione del territorio. AAA  si incammina verso l'Expo 2015,  concertando con le aziende , i progettisti, le amministrazioni pubbliche,  gli utenti l' avvicinarsi appropriato al settore agricoltura, che in Italia assicura la gestione di oltre 17 milioni di ettari di terreni e il presidio dei relativi aspetti di natura ambientale, paesaggistica e culturale.  
Proporre soluzioni di vita urbana con  le aree vicine di casa  significa  evidenziarne la moderna multifunzionalità dell'agraria, per creare spazio  e soluzioni di vita giudicate da qualcuno  un ritorno al passato e da altri una marcia decisa  e necessaria verso il futuro.
Un uso del suolo parsimonioso,attento alle compatibilità ambientali, contro gli sprechi edilizi e le cementificazioni selvagge; la costruzione di architetture sostenibili realizzate con materiali compatibili; l'ultilizzo di risorse ambientali  per la produzione di energia naturale e rinnovabile; un alimentazione che privilegi l'uso di prodotti vicino ai luoghi di consumo; un rinnovato design delle merci e degli imballaggi riutilizzabili; la forestizzazione delle città,  sono alcune delle indicazione  suggerite di  AAA Agricoltura, Alimentazione, Architettura, con una serie di eventi creati per sensibilizzare  il pubbico verso la promozione di  processi green.   Un convegno, Bring the Forest in the City , e due mostre tematiche, Vegetecture e Planetarium, realizzate   in ambienti ricchi di vegetazione e di suggestioni, inviteranno gli imprenditori, le aziende, le amministrazioni pubbliche, i progettisti, a formulare nuove ipotesi di riorganizzazione del territorio, dell'architettura e delle merci, considerando la natura ed i processi di produzione alimentare elementi congiunti ai centri urbani e indispensabili per il mantenimento di una sussistenza equilibrata. Particolare attenzione è stata riservata all’architettura che usa le piante come elemento attivo di costruzione, in un modo che va oltre le definizioni di verde pensile e verticale, per arrivare a risolvere concretamente i problemi dell’inquinamento e del risparmio energetico nelle città contemporanee.
In tempi di metamorfosi è bene conoscere  quello in cui  andremo a trasformarci.
Alla fine del secolo scorso Albert Einstein scriveva : “la modernità ha fallito. Bisogna costruire un nuovo umanesimo, altrimenti il pianeta non si salva.”

martedì 20 settembre 2011

CERSAIE 2011 - Un percorso di ceramica fra gli alberi nella nuova mostra itinerante AAA+A

La Mostra itinerante "AAA+ A Agricoltura, Alimentazione e Architettura" incontra il mondo del design della ceramica al Cersaie 2011 (Bologna) in un percorso visitabile in area 48.


Il percorso tracciato dalla mostra itinerante AAA+A attraverso le mostre PLANETARIUM a cura di Fortunato D'Amico e VEGETECTURE a cura di Maurizio Corrado,  sbarca per la sua quarta tappa alla fiera della ceramica di Bologna, il Cersaie, e lo fa proponendo uno spazio o, per meglio dire, un percorso unico. Una 'strada' di ceramica in cui assieme alle opere realizzate da architetti e designer di fama si alternano alberi scelti con cura ad affiancare ognuno di questi pezzi esclusivi. La ceramica ed il verde si incontrano in un percorso realizzato dal'azienda Romano Righetti che ha selezionato le piante che affiancano le opere in ceramica.


L'esibizione itinerante AAA+A, patrocinata anche dal Ministero della Politiche Agricole, integra i percorsi di Agricoltura, Alimentazione e Architettura, promuovendo le nuove opportunità della cultura del verde, urbano e non. La mostra che arriva al Cersaie forte dei successi del Sana e dell'allestimento del salone tecnologico T-Verde al Flormart 2011, si pone come centro di riflessione per la costruzione e la progettazione di un futuro nuovo, un nuovo modo di vivere urbano e non, dove una nuova edilizia ed un design ecosostenibili devono relazionarsi con il mondo agricolo e le sue peculiarità. È un percorso che dal 2009 è presente nelle più importanti manifestazioni fieristiche italiane e, da quest'anno, grazie alla mostra itinerante delle tre A, il suo messaggio viene rinforzato.


Verde verticale, progetti di riutilizzo idrico e dei vapori, materiali compatibili con le risorse ambientali, questa la filosofia dell'esibizione che si pone e si prepara come punto di partenza per l'incontro decisivo con l'Expo di Milano nel 2015 dedicato a 'Nutrire il pianeta, Energie per la Vita'. Un grande sforzo per una delle più grandi sfide lanciate dalla modernità industriale in declino, riprogettare sopratutto gli spazi urbani, dove oramai vive la metà della popolazione mondiale, con i criteri di un'edilizia verde, ecosostenibile e che innalzi la qualità della vita.


La mostra itinerante AAA+A continuerà il suo percorso anche al MADE EXPO 2011 a Milano, alla fiera AGRILEVANTE di Bari 2011 e al MOTORSHOW di Bologna 2011.

VAI ALLA GALLERIA FOTOGRAFICA / PHOTOGALLERY

giovedì 15 settembre 2011

FLORMART Salone T-Verde incontra AAA+A

Quest’anno l’allestimento dello speciale salone del verde tecnologico T-Verde sarà curato dal progetto Nemeton Network attraverso il format AAA+A (Agricoltura, Alimentazione e Architettura)


Il format delle tre A continua il suo progetto di sensibilizzazione e diffusione della cultura del verde e della sostenibilità curando al salone fieristico Flormart 2011 (15-16-17 settembre, Padova) l’allestimento del salone tecnologico, il salone T-Verde, arrivato quest’anno alla sua quarta edizione, presentando le mostre PLANETARIUM, curata da Fortunato D'Amico e VEGETECTURE curata da Maurizio Corrado.

L’accento viene posto in questa occasione sulla grande A di Agricoltura, con un’attenzione particolare  ai settori del florovivaistico e del giardinaggio. La filosofia alla base dell’allestimento del salone T-Verde sarà infatti proprio quella di fare incontrare il mondo dell’agricoltura che si lega alla florovivaistica, con le soluzioni innovative delle tecnologie verdi. Lo scopo non è solo quello di mostrare le fasi di produzione dei sistemi che si trovano nell’esposizione fieristica, ma è anche quello di evidenziare come l’intreccio fra questo particolare settore agricolo ed il mondo della tecnologia verde possa dare frutto a progetti unici e interessanti, quali verde verticale,  verde pensile urbano fino a progetti che coinvolgono il recupero di acque meteoriche utilizzabili per l’irrigazione.

È lo stesso concetto di sinergia, che anima il progetto delle tre A, a venire applicato anche fra floricoltura e tecnologie del verde e che vede nel salone tecnologico un momento di fertile incontro e progettazione innovativa. Lo scopo del Network e del format AAA+A è proprio quello di fare da interfaccia fra il mondo della produzione vegetale e le possibilità di evoluzione tecnologica sostenibile, con l’attenzione sempre rivolta al miglioramento della qualità dell’ambiente e quindi della qualità della vita.

Il format AAA+A (Agricoltura, Alimentazione e Architettura) nasce come mostra itinerante dedicata alle eccellenze della sostenibilità Made in Italy e alle nuove tendenze dell’architettura verde, un cantiere verde dove trovano spazio le tre A che rappresentano il futuro della sostenibilità.

Un momento di incontro importante quindi, all’interno di una manifestazione fieristica come il Flormart che lo scorso anno ha contato più di 25.000 visitatori di cui 2.500 provenienti da paesi esteri,  per un salone come il T-Verde giunto alla quarta edizione e divenuto punto importante di incontro per comprendere le tecnologie del ‘fare verde’.

L’esperienza espositiva legata al progetto AAA+A, continuerà anche nei saloni fieristici di CERSAIE 2011, MADE EXPO 2011, AGRILEVANTE 2011 e MOTORSHOW 2011


VAI ALLA GALLERIA FOTOGRAFICA /PHOTOGALLERY

giovedì 8 settembre 2011

SANA 2011 – al via la II tappa della mostra itinerante AAA+A

Un’inedita alleanza tra Agricoltura, Alimentazione e Architettura. Una  mostra itinerante che esplora il futuro della sostenibilità.

La mostra itinerante AAA+A arriva alla fiera SANA di Bologna, dall’8  al 11 settembre, e questa volta si concentra sulla A di Alimentazione:  al centro del progetto  l’uomo e il suo benessere.  In questa occasione verrà infatti allestito un vero e proprio bosco mediterraneo in alcune aree della fiera, ricreandone le particolarità e le atmosfere che caratterizzano anche molte parti d’Italia e dei suoi prodotti tipici. Un progetto che è stato pensato ed allestito proprio in questo 2011 anno internazionale dedicato alle foreste.
La mostra della tripla A, arriva alla sua seconda tappa e ripropone anche alcuni progetti di architettura-verde, sempre all’interno della fiera. Gli elementi guida sono, come sempre,  il concetto di sostenibilità affiancato all’elemento vegetale, la nuova sfida a cui guardare proprio in un’ottica di integrazione fra le tre A di Agricoltura, Alimentazione e Architettura. 
Tra le mostre di AAA+A  PLANETARIUM curata da Fortunato D'Amico e VEGETECTURE curata da Maurizio Corrado propongono progetti che guardano ad una visione sinergica fra questi tre aspetti chiave del vivere e dell’abitare umano, in un’ accezione che ridisegna e ridefinisce, in un’ottica ecosostenibile, anche il concetto dell’Alimentazione. Un nuovo modo di pensare all’alimentazione, ma anche un nuovo modo di pensare l’agricoltura e la coltivazione dei prodotti, un design verde e funzionale che si reimpossessa soprattutto degli spazi urbani. 
È importante sottolineare come il progetto delle tre A sia un progetto che resta sempre e comunque aperto e in divenire. Sono molte le sinergie possibili, pensando al concetto di Alimentazione in particolare, a cui la mostra si rivolge in quest’occasione. ‘Mangiare è un’atto agricolo’ diceva Wendell Berry, agricoltore-intellettuale del Kentucky, e non a caso negli ultimi anni concetti come Kilometro Zero, agricoltura biologica e prodotti organici sono stati posti al centro del dibattito sul tema.
Il bosco mediterraneo e le installazioni architettoniche vere e proprie rimarranno a disposizione del pubblico anche per la successiva fiera CERSAIE 2011.
La Mostra itinerante AAA+A tuttavia continua il suo percorso, per portare e diffondere il suo importante messaggio in tutt’Italia. Le prossime fiere dove trovare le installazioni AAA+A saranno infatti il FLORMART 2011, CERSAIE 2011, MADE EXPO 2011, e AGRILEVANTE 2011. 


VAI ALLA GALLERIA FOTOGRAFICA /PHOTOGALLERY


giovedì 1 settembre 2011

AAA+A PLANETARIUM VEGETECTURE


Planetrarium
a cura di Fortunato D'Amico


Planetarium  è una delle mostre di AAA Agricoltura, Alimentazione, Architetturache si svolgerà  all’interno  dei nuovi padiglioni fieristici della Fiera Milano durante il MADE expo 2011. La rassegna  presenta una serie di progetti di architettura e design dedicati alla costruzione di una società più attenta e consapevole al rapporto tra le attività umane e l'agricoltura.

L' allestimento ricostruisce un ambiente  ricco di vegetazione e di suggestioni; uno scenario naturale ricreato per sensibilizzare gli imprenditori, le aziende, le amministrazioni  pubbliche, i progettisti, verso  nuovi processi  di riorganizzazione del territorio,
considerando la natura, l'agricoltura, ed i processi di produzione alimentare,  elementi connessi ai centri urbani e  indispensabili per il  mantenimento di una sussistenza equilibrata.

L'Architettura, quella con la A maiuscola, dovrà tornare ad essere, con nuove modalità, un organismo integrato al paesaggio ed alle attività agricole.
Limitare le spese dei consumi energetici e promuovere  produzioni alimentari vicino alle aree abitate è la condizione per sostenere il fabbisogno di  un pianeta che ha raggiunto 7 miliardi di abitanti. Planetarium prospetta una visione multidisciplinare per la risoluzione dei problemi della società contemporanea,  promuovendo workshops e  conferenze che si alterneranno per tutta la durata della manifestazione all'interno dell'area espositiva.
Un progetto ambizioso proiettato verso  l'Expo Universale di Milano del 2015, che si propone di diventare protagonista di un percorso virtuoso  dedicato alle attività  volte alla creazione di beni e valori in sintonia con le esigenza di sostenibilità planetaria.