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In un momento in cui tutte le risorse e gli investimenti culturali del Paese sono azzerati dalla pubblica amministrazione, alcuni imprenditori puntano a valorizzare l'azienda attivando contesti di conoscenza, culturali ed artistici nei confronti del loro personale. E' l'esperienza raccontata nell'intervista da Andrea Desirò, amministratore delegato del Gruppo Zincol Italia. | |
FORTUNATO D'AMICO | |
Il rapporto tra architettura e luoghi di lavoro, evidenziato nel primo periodo della rivoluzione industriale dai molti scrittori dell'epoca e dalle proposte degli architetti che operavano nell'ottocento agli albori delle prime industrie, ha registrato, nei decenni successivi, un evidente caduta di interesse. Uno scollamento del tema perduto nei meandri di un inutile dibattito estetico sulla modernità e sulla postmodernità che, come poi si è potuto verificare nel successivo resoconto storico, era poco adatto a risolvere da solo un'equazione così importante. Solo in tempi recenti si è ritornati, per volontà di qualche associazione di architetti, di professionisti e committenti sensibili, al tema della qualità della vita lavorativa. E' cresciuta la sensibilità per tutti gli argomenti legati al benessere degli spazi dedicati al lavoro, del rispetto dell'ambiente e del corretto inserimento nel paesaggio delle costruzioni a destinazione industriale. A rimettere in discussione il problema è stata, nell’Italia di qualche decennio or sono l' Olivetti di Ivrea, quella di Adriano Olivetti. Azienda che ha rappresentato, nel dopo guerra, un valido modello di industria impegnata a migliorare i rapporti della comunità sociale dentro e fuori la fabbrica, anche attraverso la costruzione dei processi architettonici, urbanistici e culturali. In anni più recenti la moda del design e il fenomeno delle archistar hanno rilanciato il tema, a volte in modo glamour e per certi aspetti poco incisivo, mancando alle vere finalità dell'architettura e della cultura in generale. Migliorare lo stato di fatto del rapporto tra architettura e luoghi di lavoro, che si presenta con punti di vista molteplici e altrettanti livelli di interpretazione, è possibile solo se il dialogo tra le committenze di architettura e i professionisti del progetto si propone di affrontare il tema delle responsabilità sociale ed ambientale ed individui nel lavoro un'opportunità di crescita non solo economica ma anche culturale. Per iniziare a parlare di questo tema attraverso una serie di interventi che saranno pubblicati in questa rubrica, siamo partiti dal nord-est del nostro Paese, intervistando Andrea Desirò, amministratore delegato del Gruppo Zincol Italia, azienda di recente impegnata nella realizzazione del nuovo quartier generale di Barbarano Vicentino, dove ha sede lo stabilimento principale. FDA: Per il progetto della nuova sede vi siete posti l problema dell'architettura. Come è iniziata quest'avventura all'interno dell'azienda ? AD: Siamo partiti dall’ inquadrare in linea generale i problemi di ordine logistico che la struttura del nuovo edificio avrebbe dovuto assolvere. Poi ci siamo interrogati sulle possibilità di comunicare attraverso l'architettura degli spazi interni ed esterni la nostra condizione di rispetto dell'ambiente e dei rapporti con le persone. FD: A chi vi siete rivolti per lo studio del progetto? AD: La struttura architettonica è stata affidata allo Studio Habitat, mentre per il progetto degli spazi interni e per l'allestimento abbiamo incaricato gli architetti Laura Russo e Anna Pavesi. Ad entrambi abbiamo chiesto di visualizzare nello spazio il concetto di sostenibilità applicato al nostro prodotto. FD:Che cosa intende con il termine "sostenibilità"? AD: Abbiamo cercato di comunicare ai clienti e ai prescrittori il nostro rispetto della politica ambientale potratta nel tempo. Ci occupiamo di protezione dell'acciaio attraverso la zincatura ed utilizziamo la materia prima, lo zinco, che è un prodotto naturale estratto dalle miniere, lavorato e applicato all’acciaio, che a sua volta è un elemento naturale. La protezione permette all’acciaio di non deteriorarsi nel tempo come sarebbe invece la sua caratteristica naturale, cioè arrugginire. La nostra lavorazione non rilascia nulla nell’ambiente perche il 90%viene recuperato, rigenerato e riutilizzato nel nostro ciclo di lavorazione e gli stessi manufatti Prodotti per il sistema delle costruzioni sono destinati a durare nel tempo e alla fine del ciclo di vita riutilizzabili in altre forme. FD: Quindi, essendo voi fornitori di elementi per l'architettura sostenibile, avete trovato facile il dialogo con gli architetti? AD: Si è lavorato insieme per soddisfare le reciproche aspettative, discutendo con loro tutti i punti di vista del progetto, le soluzioni architettoniche e in dettaglio la sistemazione degli spazi interni. Abbiamo trasferito loro, con lo stesso impegno dato quotidianamente ai progettisti con cui ci interfacciamo per la promozione dei nostri prodotti, le conoscenze necessarie per lavorare mettendo in risalto le strutture costruite con l’acciaio e contemporaneamente rispettare l’ambiente. FD: La nuova sede come si rapporta all’ambiente esterno? AD: Abbiamo cercato di contenere l' impatto industriale valorizzando l’aspetto della carpenteria zincata nelle strutture esterne e sulle pareti. Questo non solo per questioni estetiche ma soprattutto per sottolineare la durabilità di questo organismo costruttivo, anche tra 50 anni. L’utilizzo di un materiale adatto che impedisce agli agenti esterni di aggredire la costruzione, mette in risalto la sua durabilità nel tempo. Gli altri materiali utilizzati per costruire l'edificio industriale sono moderni e trasparenti e si integrano perfettamente nella vasta zona di verde agricolo dell’ambiente circostante, mitigandone l’impatto e valorizzando il costruito. FD: Il progetto ha studiato le condizioni ideali per favorire il benessere dei lavoratori all'interno del luogo di lavoro? AD: Certamente. Proprio perche proveniamo da una struttura in cui siamo cresciuti molto negli ultimi anni, trovandoci spesso soffocati dalla mancanza di spazio, abbiamo voluto dare risalto alle superfici in modo da utilizzarle al meglio. Sono più le ore che passiamo nei luoghi di lavoro rispetto a quelle trascorse in casa, per questo è importante viverle in un ambiente che sia confortevole e stimolante. Spazi destinati alle attività lavorative ma che devono incoraggiare la voglia di condividere insieme gli obiettivi e le cose da fare. Noi teniamo particolarmente al team di lavoro, facciamo molte cose insieme, eventi formativi e momenti di confronto utili per scambiare idee. FD: Avete offerto al vostro personale anche la possibilità fruire spazi per il tempo libero in azienda? AD: I nostri architetti hanno realizzato una palestra interna ad uso dei dipendenti ma anche degli ospiti, allo scopo di promuovere attività distensive e salutari per tutti gli utenti. Vogliamo creare momenti di svago e relax da condividere in contesti diversi da quelli esclusivamente operativi. FD: C'è anche uno spazio per le attività culturali? AD: Laura Russo e Anna Pavesi ci hanno offerto l'opportunità di inserire opere d' arte contemporanea nell’ambito dei percorsi interni, nelle aree di attesa e di relax, dentro gli uffici. Opere di diversi artisti tra cui quelle di Nino Mustica e Nane Zavagno, sono entrate in azienda e in breve tempo abbiamo acquisito una discreta collezione di pezzi d'arte. Questa iniziativa è stata particolarmente apprezzata dai dipendenti . Dopo la nostra iniziale incertezza siamo oggi davvero soddisfatti delle scelte fatte e della strada intrapresa. Non pensavamo che ospiti e collaboratori avrebbero avuto così tanto piacere ad ammirare quadri e sculture, così come hanno dimostrato grande soddisfazione per la struttura nel suo complesso. FD: Perché prima diceva che questa dell'arte è stata un'opportunità? AD: L'ho chiamata opportunità perché, come dicevo, ho notato questa curiosità del bello da parte dei dipendenti ma poca conoscenza e approfondimento. Quindi penso sia interessante creare in futuro dei momenti di scambio all’interno dell’azienda in cui anche gli autori possano spiegare la natura del loro lavoro e le dinamiche che conducono alla realizzazione di un prodotto artistico, favorendo magari intervalli culturali all’interno dei corsi di formazione. |
giovedì 1 dicembre 2011
Arte, architettura, cultura: la nuova condizione per sostenere le aziende italiane
venerdì 14 ottobre 2011
AGRILEVANTE 2011
AAA+A PLANETARIUM VEGETECTURE prosegue con una nuova tappa a AGRILEVANTE 2011
Esposizione Internazionale delle Macchine, Impianti
e Tecnologie per la Filiera Agricola
Bari, 13-16 Ottobre 2011
mercoledì 12 ottobre 2011
lunedì 10 ottobre 2011
sabato 8 ottobre 2011
venerdì 7 ottobre 2011
giovedì 6 ottobre 2011
mercoledì 5 ottobre 2011
AIMEZ VOUS LES ABEILLES?
sono intervenuti:
ELISABETH GLUCKSTEIN (architetto apesaggista ideatrice del bando)
PIER ANTONIO BELLETTI (Facoltà di Agraria di Udine e Presidente de consorzio Apicoltori delle Provincie Gorizia e Udine)
LUCA BARDUSCO (naturalista Azienda Agricola indigena, Altivoe, Provincia di Treviso)
MARCO VALENTINI (apicoltore e formatore Federazione Apicoltori Italiani, Roma)
MAURIZIO CORRADO ( curatore mostra Vegetecture)
CONFERENZA INAUGURALE
sono intervenuti
GIULIO CESARE ALBERGHINI (Amministratore delegato MADE eventi)
GIANLUCA CRISTONI ( Presidente Promoverde)
FORTUNATO D'AMICO (curatore Planetarium)
MAURIZIO CORRADO ( curatore Vegetecture)
ALBERTO MOLINARI( Presidente Ala Assoarcihitetti Lombardia)
in collegamento telefonico ROSARIO FONTANA (Sindaco di Gibellina)
martedì 4 ottobre 2011
domenica 2 ottobre 2011
Comunicato Stampa PLANETARIUM - AAA+A MADEexpo 2011
Fiera Milano Rho 5- 8 ottobre
2011
Made expo
Pad.2
AAA+A
presenta
PLANETARIUM
Planetarium è uno degli eventi di AAA+ A
Agricoltura, Alimentazione, Architettura e Atletica che si svolge
all’interno del padiglione 2 della Fiera Milano Rho, durante il MADE expo 2011. La rassegna presenta progetti, di
architettura e design, dedicati alla costruzione di una società più attenta e
consapevole al rapporto tra le attività umane e il paesaggio e l'agricoltura.
Curata da Fortunato D'Amico, la mostra
orienta gli strumenti conoscitivi
verso una cultura architettonica integrata all' habitat naturale, sottolineando l'urgenza di riscoprire le
risorse del territorio, i fenomeni del cielo e della metereologia, quali mezzi
indispensabili per edificare costruzioni
idonei a limitare le spese ed
consumi energetici.
Promuovere la riduzione del
consumo di suolo e incentivare produzioni alimentari vicino alle aree abitate è
la condizione per sostenere il fabbisogno di un pianeta che ha raggiunto 7 miliardi di abitanti. La
visione interattiva di Planetarium prospetta
una progettualità
multidisciplinare e multiculturale
per incoraggiare la
risoluzione dei problemi della società contemporanea. Workshops e conferenze si intervalleranno durante tutta la durata della
manifestazione all'interno dell'area espositiva. Non poteva mancare l'arte e le
riflessioni dei giovani artisti insieme
a quelle di un grande maestro internazionale.
L'esibizione ospiterà infatti un
estratto della mostra "Dirty
Corner" di Anish Kapoor, a cura di Gianni Mercurio e Demetrio
Paparoni, prodotta dal Comune di
Milano e da Madeinart,
attualmente esposta a Milano alla Fabbrica del Vapore fino all'8 gennaio 2012.
Grazie alla partnership realizzata da Fortunato
D'Amico, curatore del progetto Planetarium
all'interno di AAA+A, e da Madeinart, in uno spazio dedicato ad Anish Kapoor verrà presentato il
documentario realizzato dalla pluripremiata regista danese Cristina Clausen in cui l'artista indiano espone la propria
concezione e la propria filosofia dell'arte e dell'ambiente.
Nello spazio di AAA+A è opitata anche la mostra Vegetecture a cura di Maurizio Corrado.
Nello spazio di AAA+A è opitata anche la mostra Vegetecture a cura di Maurizio Corrado.
Un progetto ambizioso quello di AAA+A, proiettato verso l'Expo Universale di Milano del 2015,
che si propone di diventare protagonista di un percorso virtuoso dedicato alle attività volte alla creazione di beni e valori
in sintonia con le esigenza di sostenibilità planetaria.
Saranno presenti a Planetarium:
Giulio
Cesare Alberghini, Pier Antonio Belletti, Luca Berdusco, Juli Capella, Mauricio
Cardenas, Giulio Ceppi, Donato Cerone, Luca Collina, Gianluca Cristoni, Riccardo
Dalisi, Filippo De Filippi, Gianni Depaoli, Carmelo Di
Bartolo, Massimo Facchinetti, Paolo Faietta, Roberto Fallani, Francesco Ferrini, Rosario
Fontana, Stefano Frapoli, Bruno Gabbiani, Marcella Gabbiani, Alessandro Girami,
Elisabeth Gluckstein, Giuliano Grandi, Alessia Guarnaccia, Andreas Kipar, Guido
Laganà, Anna Lambertini, Jacques Leenhardt, Stefano Mancuso, Alberto Manzo,
Roberto Marcatti, Mariangela Maritato, Dario Migliardi, Fabio Minucci, Alberto Molinari, Pietro
Nocita, Demetrio Paparoni, Boris Podrecca, Giuseppe Politi, Marta Pozo, Luca
Pugliese, Ludmilla Radchencko, Alexandro Ranieri Montanari, Roberto
Righetti, Roberto Ronco, Nevio
Trebbi, Antonio Saitta, Marco Valentini, Alessandro Zoppini,
PARTNER ISTITUZIONALI:
Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali
Provincia di Torino
Comune di Gibellina
Comune di Cossano Canavese
EXHIBIT PARTNER:
MADE expo
ASSOCIAZIONI
Nemeton Network
GAT Giovani Architetti Torino
Gi.Arch
Gi.Arch
ALA Assoarchitetti
Promo Verde - Associazine per la Qualità del Paesaggio e del Florivivaismo
Aeroporto di Salerno S.p.A. UNACOMA - Unione Nazionale Costruttori Macchine
Agricole
FIDAL SERVIZI
GREEN CITY
POLARIS
MEDIA PARTNERS
Nemeton
Sistemi editoriali SE
Cultura del Verde
OFARCH
PREMI
NBO Design Award
AZIENDE
Bellamoli - QUBA stones
Caleidos group
DAKU
DIGIALTA
ELITAL
ERGOMOBILIA
Europomice
FORMAPERTA
GARDENALTO
GENERAL GREEN vivai
Giovannetti
KRONOS
LATIFOLIA group
F.LLI MARTINI
FORMA BY GUERCIO S.p.A.
HENRAUX
MOTULAB
NASTRIWOOD
PANDORA group
Poliflor
ROAMNO RIGHETTI
STARK
Tubex
V - Energy
VULCAPLANT
ZUCCHETTI
http://planetarium-culturanatura.blogspot.com/
giovedì 29 settembre 2011
AI VISITATORI DI AAA+A PLANETARIUM VEGETECTURE ...
sarà consegnata una riduzione sull'ingresso alla visita della monumentale opera di Anish Kapoor "Dirty Cornere" a cura di Gianni Mercurio e Demetrio Paparoni, in corso alla Fabbrica de Vapore, Milano
AAA+A PLANETARIUM OSPITA IL MONUMENTALE PROGETTO SITE SPECIFIC DI ANISH KAPOOR PER LA CITTA’ DI MILANO
Nello spazio espositivo del format AAA+A al Made Expo 2011 verranno
esposti alcuni estratti della mostra in corso a Milano del celebre artista
indiano assieme ad alcune esclusive videointerviste.
La mostra AAA+A
(Agricoltura, Alimentazione, Architettura e Atletica) in esibizione al
padiglione 2 del Made Expo di Milano dal 5 all’8 ottobre 2011, si
arricchisce di un altro grande
evento. L’esibizione ospiterà infatti un estratto della mostra “Dirty Corner”
di Anish Kapoor, a cura di Gianni Mercurio e Demetrio Paparoni, prodotta dal
Comune di Milano e da Madeinart, attualmente esposta
a Milano alla Fabbrica del Vapore fino all’8 gennaio 2012.
Grazie alla partnership realizzata
dall’architetto Fortunato D’Amico, curatore del progetto Planetarium
all’interno di AAA+A, e
da Madeinart, in uno spazio
dedicato ad Anish Kapoor verrà
presentato
il documentario realizzato
dalla pluripremiata regista danese Cristina
Clausen in cui l’artista indiano
espone la propria concezione e la propria filosofia dell’arte e dell’ambiente
e saranno contestualmente esposte
alcune fotografie delle opere
ambientali di Kapoor.
L’arte ed i temi del progetto AAA+A vengono così naturalmente
ad incontrarsi, in un percorso che ripensa il rapporto fra ambiente, arte e
architettura, soprattutto quella urbana, attraverso l’utilizzo di materiali
naturali, verdi ed ecosostenibili.
martedì 27 settembre 2011
sabato 24 settembre 2011
PLANETARIUM
Quando si parla di Planetarium a tutti vengono
in mente le stelle e il cielo.
Il planetario, tra l'altro, è anche uno
strumento inventato dall'uomo per riprodurre in modo realistico la volta
celeste Ma allora perchè chiamare con questo nome una mostra di architettura
dedicata all'ambiente, alla sostenibilità al verde, all'alimentazione?
Che cosa c'entra tutto questo con le stelle?
Gli antichi, gli inventori dell'architetture e
delle città, si chiederebbero invece che cosa c'entriamo noi, con il nostro
mondo contemporaneo del terzo millennio nel parlare di stelle?
E' vero; noi moderni, ci siamo distratti per
qualche secolo e da allora non abbiamo più rialzato la testa, osservato il
cielo con attenzione, casomai in qualche tardo pomeriggio siamo stati attratti
da un tramonto o da una luna romantica.
Ci sentiamo così distanti dal firmamento, e
difficilmente durante l'anno troviamo il tempo per volgere gli occhi e i
pensieri verso gli astri notturni e diurni per trarne qualche insegnamento. Le
nostre città, quelle costruite dopo gli anni cinquanta, non prevedono molti
spazi panoramici o piazze per l'osservazione della notte stellata. Eppure i
nostri avi ci hanno lasciato bellissimi centri abitati dove vivere e abitare;
sicuramente migliori dei nostri, costruiti senza armonia, natura, spazi sociali
per la vita collettiva all'aria aperta.
La
costruzione di una città prevedeva l'orientamento della stessa rispetto
ad un sistema astronomico. Quando le stelle prese a riferimento nel rito di
istituzione fondazione, ritornavano nello stesso punto in cui si trovavano
nella giornata inaugurale allora si era compiuto un ciclo e si dava inizio alle
feste e alle celebrazioni. Gli anniversari, come il capodanno della città e gli
eventi stagionali accaduti nel passaggio da un ciclo all'altro, diventavano
patrimonio storicizzato, quindi cultura e conoscenza comune . Non ci si poteva dedicare all'
agricoltura)se non si conoscevano gli effetti della luna e del sole sulle
piantagioni. Sbagliare il periodo della semina voleva dire rischiare di non
produrre il raccolto per nutrire se stessi e la propria famiglia. Anche in
altri mestieri, diventava indispensabile conoscere le costellazioni e i loro
movimenti; ad esempio il marinaio doveva sapere bene quando la luna provocava
l'alta e la bassa marea; queste competenze abbassavano il rischio di incidenti
durante la traversata e consentivano di navigare verso la meta da raggiungere o di tornare a casa . Oggi la
necessita di potenziare un rapporto armonico con la natura pone l'uomo a
considerare la volta celste ed i suoi eventi, riferimenti per creare
architetture di qualità e città integrate alle caratteristiche del proprio
l'ambiente: il clima, le stagioni, il mare, l'agricoltura.
Coscienza critica e
salvaguardia del pianeta: l'incognita
Una mostra di architettura è oggi riduttiva se
non si aprono orizzonti culturali e multidisciplinari che prendano in seria
considerazione i problemi del pianeta, delle persone e dell'economie, sempre
più distanti per impostazione di contenuto da quelle del secolo scorso.
Nell'epoca attuale parlare e progettare di architettura vuol dire poterla
collegare al sistema città di cui è parte, a sua volta inserita nel sistema
ambientale. E' necessario capire quali risorse ne consentono la sostenibilità,
chiarendo che con questo termine si intendono le attività rigenerabili nel
contesto del proprio habitat senza provocare danni all'ecosistema. Una
mentalità ancora da migliorare per noi abituati a ragionare ancora sui
parametri del consumo. Ma oggi non possiamo più permetterci di sbagliare.
Corriamo il rischio di implementare una
politica del verde in antitesi con gli stessi principi che in questi anni hanno
promosso una nuova coscienza dell'abitare il pianeta. Molti slogan
"verdi" sono oggi termini di marketing alla moda così come lo erano
altri legati al consumo delle merci e dei valori competitivi. Mentre ci
dibattiamo per costruire ambienti migliori, dal 2007 più della metà della
popolazione vive in aree urbane. Nel 1950 l'unica megalopoli era New York; nel
1985 erano già diventate 9, nel 2004 erano 19 e oggi sono 26.
Una crescita inarrestabile, dice l'ONU, che
prevede un aumento in tutti i paesi emergenti e in via di sviluppo. Non
riusciamo a districarci dalla rete della produzione edilizia e da una stanza ne
costruiamo un'altra, convinti che possa essere migliore di quella precedente
perché attratti da un consumistico senso del comfort. In questo modo abbiamo
costruito il labirinto del Minotauro. Consumiamo territorio e costruiamo
ambienti artificiali fini a se stessi. Le nostre "prigioni" ci
mostrano finestre affacciate sui rendering digitalizzati invece che prospettive
reali di scenari naturali e grandi giardini planetari.
E' necessario che dietro ogni operatività
legata alla produzione ed alla trasformazione
si tenga presente che tutti gli individui
richiedono attenzione e devono essere curati.
L'architettura e le città nascono come sistemi funzionali
alle esigenze dell'uomo e alla necessità di curare dil giardino terrestre per
procurarsi cibo e medicine e promuovere oltre al benessere materiale quello
mentale e spirituale.
Agricoltura_
Alimentazione_Architettura
Il tema dell' Expo Universale, che avrà luogo
Milano nel 2015 ha per titolo "Nutrire il pianeta; energie per la
vita". L'Italia, e non solo il capoluogo lombardo, ospiterà gli eventi
legati a questa manifestazione che, per la
prima volta dalla prima edizione del 1851, non parlerà di merci.
Un Expo soft per ripensare a questi anni in
cui l'industria, il petrolio e la finanza hanno pilotato l'evoluzione e le
scelte del mondo intero, assegnando alla modernità il compito di implementare i
consumi. L'Expo del 2015 si presenta come una grande opportunità per ripensare
al territorio, all'agricoltura, all'architettura e al design. Si può cambiare
rotta? Se in questi dieci anni siamo riusciti a costruire dal nulla le
megacittà dell'oriente è possibile con la volontà e la convinzione di tutta la
società riequilibrare parte dei danni della terza rivoluzione industriale. Come
sottolinea Jeremy Rifkin nel 2020 il 20% degli edifici in Europa dovrà essere
completamente autonomo nel consumo e nella produzione di energia. Nel 2050
l'autonomia degli edifici in Europa dovrà salire al 50%. Sono questi traguardi
per riformulare anche il rapporto tra architettura e agricoltura.
Architettura contemporanea
per programmare il cambiamento
I principi ispiratori di ogni attività umana
devono rispondere all' impellenza della situazione attuale che chiede di prendersi
cura del pianeta e dei suoi abitanti, salvaguardando il paesaggio naturale e la
produzione alimentare.
L'Architettura, quella con la A maiuscola,
dovrà tornare ad essere, come è sempre stata per millenni, fondamento per le
attività umane di difesa e di dedizione dell'ambiente integrando, al paesaggio
artificiale delle aree urbane, la natura e le attività agricole.
La mostra Planetarium, all'interno del
contesto di AAA+A, intende sollecitare alcuni principi, via via assopiti nel
secolo scorso e sostituiti da soluzioni estetiche scollegati dalla condotta
etica che hanno trovato riscontri in tutti i settori della progettazione e
delle costruzioni.
· L' architettura e la città nascono come sistemi cosmogonici per
regolare il tempo della società e seguire i ritmi delle stagionalità agrarie. Queste motivazioni convivono in parte della storia e dell'architettura
sin dall'inizio del secolo scorso. Gli orientamenti e i movimenti degli astri
sono fondamentali per comprendere le condizioni climatiche dei luoghi e
progettare architetture idonee alle specifiche necessità. L'agricoltura e
l'alimentazione sono anch'esse legate agli stessi principi.
· Riprogettare nuove città,
ristrutturare le architetture malsane dell' ultimo secolo di storia del pianeta
vuol dire riconsiderare il paesaggio agrario, escluso dalla città
contemporanea. Le scuole di architettura
e di paesaggio devono riscoprire i
veri traguardi dell'operato architettonico ripensando ai metodi e alle
tecnologie costruttive in maniera critica. Il
verde non è decoro urbano ma una funzionalità connaturata all'idea stessa di
città.
· Gli imprenditori nel settore delle
costruzioni e della produzione di materiali da cantiere dovranno riscoprire
l'importanza dell' etica nella
progettazione e fabbricazione delle merci e impegnarsi ad ideare sistemi
sostenibili in funzione degli obiettivi del costruire.
·
Non si può parlare di
sostenibilità energetica e di qualità della vita se non si prende a modello un' altro processo di sviluppo del
territorio alternativo, non più impostato sull'energia del petrolio ma
sull'energie naturali.
· I mezzi di trasporto dell'ultimo
secolo non sono adatti alla nuova
contestualizzazione richiesta dall'umanità in attesa di trasferirsi in un nuovo
pianeta
· La città è il luogo di incontro delle biodiversità: rispettiamola.
L'onda agricola di AAA
Epocale, rapido, incontrollabile,
irripetibile: con questi termini potremmo raccontare il cambiamento che ha
caratterizzato il mondo globalizzato dall'alba del nuovo millennio ad oggi. Un'
espansione irrefrenabile verso il consumo dell'impossibile, promesso dal sogno illusorio
partorito nei laboratori dei sistemi finanziari che controllano il modello di
economia imperante e tutte le attività produttive,
culturali, di ricerca presenti nella macro scala internazionale.
Il decennio trascorso ha incoraggiato la
digitalizzazione di massa , incidendo nelle comunicazioni, nei processi
produttivi, in quelli di conoscenza e per ultimo in quelli di socializzazione.
Il mondo è entrato in rete e ha perso la sua
originaria concretezza per diventare un fenomeno virtuale. Attraverso i sistemi
mediatici abbiamo vissuto collettivamente gli apocalittici flussi migratori che
hanno interessato i cinque continenti.
Un miscuglio di etnie, lingue, stili di vita, gusti alimentari,
improvvisamente addensati in poche aree urbane, diventate luogo di confronto drammatico tra
popolazioni ospitanti e ospitate; entrambe costrette ad incontri forzati di convivenza culturale. L'
onda anomale, approdata in tutti i settori della nostra
esistenza, ha trasformato i paesi in via di sviluppo dell' inizio del
21°secolo in paesi sviluppati, e quelli che pochi anni fà erano
considerati primo mondo, in barcollanti nazioni in preda ad una crisi di identità sociale ed economica
apparentemente senza fine. Sono cresciuti, col costo del petrolio, i rifiuti urbani e gli scarti del consumo; siamo sommersi dall'impossibilità di
smaltire scatole e packaging che costano più del contenuto. Stiamo sostenendo
luoghi artificiali, mancanti di spazi verdi e lontani dal territorio di produzione alimentare, riforniti
di energia prodotta da sostanze nocive, mentre la popolazione mondiale cresce
in maniera vertiginosa, con la poverà e la fame ogni giorno più dilagante. Dal 2010 oltre la metà degli abitanti del mondo vive nei centri urbani. Le megalopoli città, con oltre 10
milioni di abitanti, erano 9 nel 2001 e 23 nel 2011, con un incremento i
cresita vertiginosa per i prossimi decenni.
Forse
a causa dell'inquinamento chimico provocato dall'epoca industriale
appena dismessa nei territoti occidentali, abbiamo mutato irreparabilmente il nostro DNA. Non siamo più gli
stessi. Convertiti in esseri transgenetici,
Organismi Geneticamente Modificati, ci nutriamo con qualcosa di molto particolare
e dalle sembianze alimentari amiche . Bene, anche se qualcuno a queste
conclusioni è appena approdato,
forse solo da poche ore, inavitabilmente raggiunto dalla recessione in atto, noi
diciamo che ora è il momento per maturare una nuova coscenza, portatrice di
nuovi valori e modi di operare, per
intraprendere
immediatamente il passaggio ad un'epoca non più dominata dal petrolio ma
dalle energie pulite. Ci attendono traguardi da raggiungere in tempi ristretti,
come quelli annunciati dall' Expo 2015 di Milano, esposizione universale che
porterà in Italia i visitatori provenienti da oltre 172 paesi del mondo. Il
tema, Nutrire il Pianeta. Energie per la
vita è ambizioso, soprattutto per la nostra nazione, per decenni
considerata la settima potenza industriale del mondo. Sono attesi 29 milioni i turisti nei sei mesi di durata di questa manifestazione. AAA Agricoltura Alimentazione Architettura è un evento
contenitore di altre iniziative, nato con finalità di interazione tra aree
multidisciplinari e operatori di settore differenti. Lo scopo è di
sollecitare la progettazione e
costruzione del nuovo habitat ponendo
l'agricoltura al centro dello sviluppo attorno fissare i meccanismi della costruzione del territorio. AAA si incammina verso l'Expo 2015, concertando con le aziende , i
progettisti, le amministrazioni pubbliche, gli utenti l' avvicinarsi appropriato al settore agricoltura,
che in Italia assicura la gestione di oltre 17 milioni di ettari di terreni e
il presidio dei relativi aspetti di natura ambientale, paesaggistica e
culturale.
Proporre soluzioni di vita urbana con le aree vicine di casa significa evidenziarne la moderna multifunzionalità dell'agraria, per creare
spazio e soluzioni di vita giudicate
da qualcuno un ritorno al passato
e da altri una marcia decisa e
necessaria verso il futuro.
Un uso del suolo parsimonioso,attento alle
compatibilità ambientali, contro gli sprechi edilizi e le cementificazioni
selvagge; la costruzione di architetture sostenibili realizzate con materiali compatibili;
l'ultilizzo di risorse ambientali
per la produzione di energia naturale e rinnovabile; un alimentazione
che privilegi l'uso di prodotti vicino ai luoghi di consumo; un rinnovato
design delle merci e degli imballaggi riutilizzabili; la forestizzazione delle
città, sono alcune delle indicazione
suggerite di AAA Agricoltura, Alimentazione,
Architettura, con una serie di eventi creati per sensibilizzare il pubbico verso la promozione di processi green. Un
convegno, Bring the Forest
in the City , e due mostre tematiche, Vegetecture e
Planetarium, realizzate in ambienti ricchi di vegetazione e di suggestioni, inviteranno
gli imprenditori, le aziende, le amministrazioni pubbliche, i progettisti, a formulare
nuove ipotesi di riorganizzazione del territorio, dell'architettura e delle
merci, considerando la natura ed i processi di produzione alimentare elementi congiunti
ai centri urbani e indispensabili per il mantenimento di una sussistenza
equilibrata. Particolare attenzione è stata riservata all’architettura che usa
le piante come elemento attivo di costruzione, in un modo che va oltre le
definizioni di verde pensile e verticale, per arrivare a risolvere
concretamente i problemi dell’inquinamento e del risparmio energetico nelle
città contemporanee.
In tempi di metamorfosi è bene conoscere quello in cui andremo a trasformarci.
Alla fine del secolo scorso Albert Einstein
scriveva : “la modernità ha fallito. Bisogna costruire un nuovo umanesimo,
altrimenti il pianeta non si salva.”
martedì 20 settembre 2011
CERSAIE 2011 - Un percorso di ceramica fra gli alberi nella nuova mostra itinerante AAA+A
La Mostra itinerante "AAA+ A Agricoltura, Alimentazione e Architettura" incontra il mondo del design della
ceramica al Cersaie 2011 (Bologna) in un percorso visitabile in area 48.
Il percorso tracciato dalla mostra itinerante AAA+A attraverso le mostre PLANETARIUM a cura di Fortunato D'Amico e VEGETECTURE a cura di Maurizio Corrado, sbarca per la sua quarta tappa alla fiera della ceramica di Bologna, il Cersaie, e lo fa proponendo uno spazio o, per meglio dire, un percorso unico. Una 'strada' di ceramica in cui assieme alle opere realizzate da architetti e designer di fama si alternano alberi scelti con cura ad affiancare ognuno di questi pezzi esclusivi. La ceramica ed il verde si incontrano in un percorso realizzato dal'azienda Romano Righetti che ha selezionato le piante che affiancano le opere in ceramica.
L'esibizione itinerante AAA+A, patrocinata anche dal Ministero della Politiche Agricole, integra i percorsi di Agricoltura, Alimentazione e Architettura, promuovendo le nuove opportunità della cultura del verde, urbano e non. La mostra che arriva al Cersaie forte dei successi del Sana e dell'allestimento del salone tecnologico T-Verde al Flormart 2011, si pone come centro di riflessione per la costruzione e la progettazione di un futuro nuovo, un nuovo modo di vivere urbano e non, dove una nuova edilizia ed un design ecosostenibili devono relazionarsi con il mondo agricolo e le sue peculiarità. È un percorso che dal 2009 è presente nelle più importanti manifestazioni fieristiche italiane e, da quest'anno, grazie alla mostra itinerante delle tre A, il suo messaggio viene rinforzato.
Verde verticale, progetti di riutilizzo idrico e dei vapori, materiali compatibili con le risorse ambientali, questa la filosofia dell'esibizione che si pone e si prepara come punto di partenza per l'incontro decisivo con l'Expo di Milano nel 2015 dedicato a 'Nutrire il pianeta, Energie per la Vita'. Un grande sforzo per una delle più grandi sfide lanciate dalla modernità industriale in declino, riprogettare sopratutto gli spazi urbani, dove oramai vive la metà della popolazione mondiale, con i criteri di un'edilizia verde, ecosostenibile e che innalzi la qualità della vita.
La mostra itinerante AAA+A continuerà il suo percorso anche al MADE EXPO 2011 a Milano, alla fiera AGRILEVANTE di Bari 2011 e al MOTORSHOW di Bologna 2011.
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giovedì 15 settembre 2011
FLORMART Salone T-Verde incontra AAA+A
Quest’anno l’allestimento
dello speciale salone del verde tecnologico T-Verde sarà curato dal progetto
Nemeton Network attraverso il format AAA+A (Agricoltura, Alimentazione e
Architettura)
Il format delle tre A continua il suo progetto di
sensibilizzazione e diffusione della cultura del verde e della sostenibilità
curando al salone fieristico Flormart
2011 (15-16-17 settembre, Padova) l’allestimento del salone tecnologico, il salone T-Verde, arrivato quest’anno
alla sua quarta edizione, presentando le mostre PLANETARIUM, curata da Fortunato D'Amico e VEGETECTURE curata da Maurizio Corrado.
L’accento viene posto in questa occasione sulla
grande A di Agricoltura, con
un’attenzione particolare ai
settori del florovivaistico e del giardinaggio. La filosofia alla base
dell’allestimento del salone T-Verde sarà infatti proprio quella di fare
incontrare il mondo dell’agricoltura che si lega alla florovivaistica, con le
soluzioni innovative delle tecnologie verdi. Lo scopo non è solo quello di
mostrare le fasi di produzione dei sistemi che si trovano nell’esposizione
fieristica, ma è anche quello di evidenziare come l’intreccio fra questo
particolare settore agricolo ed il mondo della tecnologia verde possa dare
frutto a progetti unici e interessanti, quali verde verticale, verde pensile urbano fino a progetti
che coinvolgono il recupero di acque meteoriche utilizzabili per l’irrigazione.
È lo stesso concetto di sinergia, che anima il
progetto delle tre A, a venire applicato anche fra floricoltura e tecnologie
del verde e che vede nel salone tecnologico un momento di fertile incontro e
progettazione innovativa. Lo scopo del Network e del format AAA+A è proprio
quello di fare da interfaccia fra il mondo della produzione vegetale e le
possibilità di evoluzione tecnologica sostenibile, con l’attenzione sempre
rivolta al miglioramento della qualità dell’ambiente e quindi della qualità
della vita.
Il format AAA+A
(Agricoltura, Alimentazione e Architettura) nasce come mostra itinerante
dedicata alle eccellenze della sostenibilità Made in Italy e
alle nuove tendenze dell’architettura verde, un cantiere verde dove trovano
spazio le tre A che rappresentano il futuro della sostenibilità.
Un momento di incontro importante quindi,
all’interno di una manifestazione fieristica come il Flormart che lo scorso
anno ha contato più di 25.000 visitatori di cui 2.500 provenienti da paesi
esteri, per un salone come il
T-Verde giunto alla quarta edizione e divenuto punto importante di incontro per
comprendere le tecnologie del ‘fare verde’.
L’esperienza espositiva legata al progetto AAA+A, continuerà anche nei
saloni fieristici di CERSAIE 2011, MADE EXPO 2011, AGRILEVANTE 2011 e MOTORSHOW
2011
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giovedì 8 settembre 2011
SANA 2011 – al via la II tappa della mostra itinerante AAA+A
Un’inedita alleanza tra Agricoltura, Alimentazione
e Architettura. Una mostra
itinerante che esplora il futuro della sostenibilità.
La mostra itinerante AAA+A arriva alla fiera SANA di Bologna, dall’8 al
11 settembre, e questa volta si concentra sulla A di Alimentazione: al
centro del progetto l’uomo e il
suo benessere. In questa occasione
verrà infatti allestito un vero e proprio bosco mediterraneo in alcune aree
della fiera, ricreandone le particolarità e le atmosfere che caratterizzano
anche molte parti d’Italia e dei suoi prodotti tipici. Un progetto che è stato
pensato ed allestito proprio in questo 2011 anno internazionale dedicato alle
foreste.
La mostra della tripla A, arriva alla sua seconda tappa e ripropone anche alcuni
progetti di architettura-verde, sempre all’interno della fiera.
Gli elementi guida sono, come sempre,
il concetto di sostenibilità affiancato all’elemento vegetale, la nuova
sfida a cui guardare proprio in un’ottica
di integrazione fra le tre A di Agricoltura, Alimentazione e Architettura.
Tra le mostre di AAA+A PLANETARIUM curata da Fortunato D'Amico e VEGETECTURE curata da Maurizio Corrado propongono progetti che guardano ad una visione sinergica fra questi tre
aspetti chiave del vivere e dell’abitare umano, in un’ accezione che ridisegna e ridefinisce, in un’ottica
ecosostenibile, anche il concetto dell’Alimentazione. Un nuovo modo di
pensare all’alimentazione, ma anche un nuovo modo di pensare l’agricoltura e la
coltivazione dei prodotti, un design verde e funzionale che si reimpossessa
soprattutto degli spazi urbani.
È importante sottolineare come il progetto delle tre A sia un progetto che
resta sempre e comunque aperto e in divenire. Sono molte le sinergie possibili,
pensando al concetto di Alimentazione in particolare, a cui la mostra si
rivolge in quest’occasione. ‘Mangiare è
un’atto agricolo’ diceva Wendell Berry, agricoltore-intellettuale del
Kentucky, e non a caso negli ultimi anni concetti come Kilometro Zero,
agricoltura biologica e prodotti organici sono stati posti al centro del
dibattito sul tema.
Il bosco mediterraneo e le installazioni architettoniche vere e proprie
rimarranno a disposizione del pubblico anche per la successiva fiera CERSAIE
2011.
La Mostra itinerante AAA+A tuttavia continua il suo percorso, per portare e
diffondere il suo importante messaggio in tutt’Italia. Le prossime fiere dove
trovare le installazioni AAA+A saranno infatti il FLORMART 2011, CERSAIE 2011,
MADE EXPO 2011, e AGRILEVANTE 2011.
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giovedì 1 settembre 2011
AAA+A PLANETARIUM VEGETECTURE
Planetrarium
a cura
di Fortunato D'Amico
Planetarium è una delle mostre di AAA
Agricoltura, Alimentazione, Architettura, che
si svolgerà all’interno dei nuovi
padiglioni fieristici della Fiera Milano durante il MADE expo 2011. La rassegna
presenta una serie di progetti di
architettura e design dedicati alla costruzione di una società più attenta e
consapevole al rapporto tra le attività umane e l'agricoltura.
L' allestimento ricostruisce un ambiente ricco di vegetazione e di suggestioni;
uno scenario naturale ricreato per sensibilizzare gli imprenditori, le aziende,
le amministrazioni pubbliche, i
progettisti, verso nuovi processi di riorganizzazione del territorio,
considerando la natura, l'agricoltura, ed i
processi di produzione alimentare,
elementi connessi ai centri urbani e indispensabili per il
mantenimento di una sussistenza equilibrata.
L'Architettura, quella con la A maiuscola,
dovrà tornare ad essere, con nuove modalità, un organismo integrato al
paesaggio ed alle attività agricole.
Limitare le spese dei consumi energetici e
promuovere produzioni alimentari
vicino alle aree abitate è la condizione per sostenere il fabbisogno di un pianeta che ha raggiunto 7 miliardi
di abitanti. Planetarium prospetta una visione multidisciplinare per la
risoluzione dei problemi della società contemporanea, promuovendo workshops e conferenze che si alterneranno per tutta la durata della
manifestazione all'interno dell'area espositiva.
Un progetto ambizioso proiettato verso l'Expo
Universale di Milano del 2015, che si propone di diventare protagonista di un percorso
virtuoso dedicato alle
attività volte alla creazione di
beni e valori in sintonia con le esigenza di sostenibilità planetaria.
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